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Comune di Cento
 

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Notizie generali
Stemma del comune di cento Dichiarato nel 1992 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali di particolare interesse storico, l'Archivio è costituito da un ricco complesso documentario che testimonia con continuità le vicende storiche di Cento.
La documentazione che nel corso dei secoli si è andata sedimentando riguarda la vita centese nei suoi molteplici aspetti, da quello propriamente amministrativo, a quello societario, economico, agrario, culturale, religioso ed assistenziale.
Gli albori del primo millennio sono scanditi da eventi storici di grande rilevanza da cui Cento rimane avulsa. Solo dal 1185 si ha testimonianza di una comunità giuridicamente riconosciuta, posta sotto l'autorità del vescovo di Bologna; è datato 11 aprile il documento, conservato nell'Archivio Storico Comunale, con cui il vescovo riconosce ai centesi le buone e legittime consuetudini. In quegli anni gli abitanti di Cento sono impegnati in lavori di bonifica e disboscamento dei terreni assegnati mediante varie enfiteusi dall'autorità bolognese. Nel XIV secolo il vescovo perde gradualmente potere, e abbandonando la formalità enfiteutica nei confronti di Cento e Pieve - unite sino al 1376 - la trasforma in vendita e in affitto, dando così origine alla Partecipanza Agraria. Questo ente ancora oggi conserva un importante archivio con documenti che hanno inizio dalla prima divisione di terreni del 1509. Il primo codice statutario conservato presso l'Archivio storico, unitario sia per Cento che per Pieve, è datato 1328.
Data la sua posizione strategica, durante le numerose guerre che si combattono nel XV secolo tra il Comune di Bologna e i cardinali legati, Cento diviene proprietà ora del vescovo, ora del comune, ora dei Visconti. Grande cambiamento avviene nel 1502 a seguito del matrimonio tra Alfonso I d'Este e Lucrezia Borgia ma, dopo nemmeno un secolo di dominio estense, nel 1598 la nostra comunità ritorna sotto il dominio della Santa Sede.
Dalle numerose cronache superstiti e dai documenti di carattere economico ed amministrativo il secolo XVII si connota, e non solo a livello locale, come un secolo di guerre carestie ed epidemie. Il 1754 è un anno importante: Benedetto XIV emana una bolla con cui eleva Cento al rango di città; pochi anni dopo, nel 1797, durante l'occupazione francese Cento diventa capoluogo di Dipartimento dell'Alta Padusa; segue una breve parentesi di dominazione austriaca e, dopo molte turbolenze nel 1815 il cardinale Consalvi vi restaura il governo pontificio. La serenità comunque non dura a lungo: sono anni di grande fermento, appaiono sulla scena politica importanti personaggi del nostro risorgimento, primo fra tutti il padre barnabita Ugo Bassi.
Nel 1869 tumulti e agitazioni si registrano in diverse parti d'Italia; il malcontento generale è causato da nuove tasse per il macinato. A Cento villani con vanghe e scuri avevano atterrata la porta del Palazzo Municipale...gettato dalle finestre tutto quanto vi era - a stare dalla Piazza vedevansi per aria mobili-una quantità di registri, di cartolari, di carte - e così fitta che sembrava una grande nevicata - e vi dettero fuoco. Nel nostro Archivio storico, a eterna memoria degli eventi del 1869, rimane qualche sporadico documento bruciacchiato e annerito dal fumo.
L'annoso problema della questione ferroviaria si ripresenta sulla scena locale a partire dalla fine del 1888; una serie di buste conserva le testimonianze di queste lunghe pratiche terminate nel 1909 con l'inaugurazione della linea Cento-Ferrara. Sfortunatamente avrà vita breve, poiché motivi di natura politica ed economica, ne decreteranno lo smantellamento alla fine degli anni cinquanta. Lo scoppio della prima guerra mondiale porta alla città nuovi lutti.
A prescindere dalle molteplici vicende che hanno scosso il paese modificandone la struttura, piace ricordare le parole di Goethe, che visitò l'Italia e Cento nel lontano 1786: una piccola graziosa città - ben costruita, industriosa, pulita in un'immensa e fertile pianura - un mare di pioppi, tra i quali si scorgono piccole masserie, ciascuna circondata dal suo campo. La terra è fertile, il clima dolce.

Bibliografia:

CENTRO STUDI "GIROLAMO BARUFFALDI", Storia di Cento - Dal XVI al XX secolo, Cento, 1994.
Cento e la Partecipanza Agraria, a cura di Carlo Poni e Antonio Samaritani, Ferrara, 1999.
A. SAMARITANI, Religione cittadina, autoriforma cattolica, malessere ereticale a Cento nel secolo XVI tra Estensi e Controriforma, Ferrara, 1997.
L' Ospedale di Cento nei secoli. Studi, documenti, iconografia. Cento, 1975.
 
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ultima modifica: 29-03-2012
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